Gruppo San Raffaele,
imminente la cessazione delle attività sanitarie
Il Sindaco Marco De Carolis: “Facciamo il possibile per garantire
ancora un alto livello sanitario e tutelare oltre tremila lavoratori”
Il 28 Marzo 2011 il Presidente Carlo Trivelli e l’Amministratore Delegato del Gruppo San Raffaele Antonio Vallone in una missiva (prot. n°196/2011) annunciano l’imminente cessazione delle attività sanitarie “con conseguente chiusura delle Case di Cura dislocate all’interno della Regione Lazio, e ciò dal 15 Aprile 2011, data entro la quale la Regione Lazio e le AASSLL di competenza vorranno comunicare le modalità e i termini con cui procedere alla presa in carico di 2283 assistiti ricoverati, al fine di garantire la necessaria continuità assistenziale ai proprio pazienti”. Il Gruppo San Raffaele comunica inoltre che “entro tale data verrà altresì formalizzata la conseguente procedura di licenziamento di tutto il personale in forza alla Società, pari a n°3171 unità, cui non è ormai possibile garantire il pagamento degli stipendi”.
A tale proposito il Sindaco di Monte Compatri, Marco De Carolis, precisa quanto segue:
“Il San Raffaele di Monte Compatri rappresenta un volano economico fondamentale per la mia cittadina e non voglio che cada di nuovo nell’abbandono – spiega il primo cittadino Marco De Carolis. – Stiamo parlando di un nosocomio con un alto livello qualitativo e quantitativo di assistenza medica neuromotoria ritenuto all’avanguardia non soltanto dai pazienti ma anche degli esperti del settore. Un vanto che la mia Comunità non può perdere.
Il quadro di riordino della Sanità Regionale è vasto e complicato. Sono convinto che la Presidente Polverini stia facendo del tutto per fronteggiare l’emergenza economica che il precedente governo regionale ha passato di mano. Ritengo che la sanità privata e pubblica debbano convivere ed evolversi di pari passo senza ideologie e schieramenti politici. Invito la Politica e le istituzioni ad incontrarsi e dialogare affinché venga garantito un alto livello sanitario nel territorio e venga tutelato il lavoro di oltre tremila lavoratori”.
Dott. Mauro Lodadio
Ufficio Stampa Comune di Monte Compatri
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