Nell’Anno Internazionale della chimica i consigli e i rimedi degli esperti italiani
Tra Roma e Frascati al XV Congresso Nazionale si racconta la chimica del quotidiano, con lezioni di chimica e dibattiti di esperti e VIP
Roma, 18 giugno 2011 – Si chiude oggi a Frascati il XV Congresso Nazionale dei Chimici.
I 3 giorni dedicati alla chimica hanno visti impegnati gli stati generali della chimica italiana accanto a due volti noti come Roberta Capua ed Enrico Bertolino, con l’obiettivo di individuare e approfondire argomenti di grande attualità.
“Ancora oggi – dice il Prof. Armando Zingales, Presidente del Consiglio Nazionale dei Chimici - della chimica si parla più spesso in negativo che in termini positivi. La chimica, nonostante tutto, è una scienza giovane e questo ha fatto sottovalutare - in alcuni casi - aspetti non evidenti del progresso che ha portato e del benessere che la stessa ha diffuso nel mondo. Nel ventunesimo secolo, si appalesa sempre di più il problema delle risorse del pianeta, tale che il tema principe che attraverserà questo secolo sarà la ricerca di una risposta al quesito fondamentale, che rimane essere nella capacità dell'umanità, ed in particolare dei paesi cosiddetti avanzati, di mantenere uno stile di vita moderno consumando quanto un paese del terzo mondo. Vincere tale sfida non è impossibile - conclude Zingales - e la chimica è chiamata a rispondere in prima linea”.
Un messaggio positivo che deve far riflettere sull’importante ruolo che questa disciplina ricopre nella nostra società. La chimica infatti si intreccia con la fisica, la biologia ed oggi anche con l’informatica.
“Il nostro Congresso – dichiara il Dott. Fabrizio Martinelli, Presidente dell’Ordine dei chimici di Roma - vuole sottolineare che la chimica è una scienza creativa, essenziale per la sostenibilità e i miglioramenti del nostro modo di vivere.
Non sarà però un evento per soli addetti ai lavori, ma un momento di aggregazione
per tutti
. Nell’immaginario collettivo oggi tutto ciò che è biologico è naturale, ciò che è medicina è positivo, ciò che è ingegneristico è tecnicamente avanzato, ciò che è chimico è cattivo, pericoloso, ed inquinante. Spiacente di contraddirvi ma non è così”.
Sono ben 70.000 i prodotti utili alla nostra quotidianità che sono stati inventati da migliaia di scienziati. Si va dall’ammoniaca dell’azoto, utilizzata per i concimi ma anche per esplosivi bellici, fin del 1910 al DDT isolato nel 1873 che ha debellato la malaria in Sardegna e salvato vite umane. Lo stesso è stato però anche sospettato di essere cancerogeno. Nel 1855 sono stati scoperti i polimeri plastici, che hanno decisamente portato una rivoluzione nello stile di vita di tutti.
I guai non sono quindi legati alle scoperte, bensì al loro utilizzo.
Oggi si parla di Chimica Verde, nata già negli anni ’20, e che pone 3 regole:
- usare ingredienti e materie prime ecocompatibili
- combattere gli sprechi
- ridurre i costi energetici
Alcuni progetti recenti sulle nanocellulose, ad esempio, prevedono l’uso di fibre di ananas e banane per la costruzione di parti di carrozzerie.
Una delle applicazioni più importanti negli ultimi tempi è sicuramente la sicurezza alimentare e i consumi sostenibili. Mangiamo prugne cilene, aglio cinese, mele e fragole della Spagna, meloni del Guadalupe.
Ma quanto inquinano questi prodotti?
- Uve e pesche del Sudafrica percorrono 8000km e ogni kg comprato ha emesso 13 kg di CO2
- 1 kg di ciliegie argentine percorre 12000 km e libera 16,2 kg di CO2
- 1 kg di uva del Cile produce 17,4 kg di CO2
Comprando prodotti locali si potrebbe risparmiare fino al 20% dei costi ogni mese e 1000 kg di CO2 ogni anno.
Ma la chimica coinvolge anche il settore dell’arte. Recentemente si è scoperto che il cromato di piombo, che dava il giallo cromo che ha reso celebri tanti impressionisti, è la causa del deterioramento di alcuni lavori. Primo fra tutti lo “spegnimento” dei colori dei Girasoli di Van Gogh. Non potrebbero fare a meno della chimica neanche le nostre forze dell’ordine. In particolare i Carabinieri dei R.I.S. tramite analisi di laboratori, ad esempio sul DNA, riescono a trovare soluzioni a gialli archiviati da anni.
E’ quindi fondamentale iniziare a fidarsi, nella giusta misura, della chimica e delle sue tecnologie. Un’applicazione che tutti conosciamo è quella relativa alla raccolta differenziata e alle materie plastiche impiegate per le ormai famosissime shopper biodegrabili. Quello che ogni giorno viene abbandonato nei cassonetti della spazzatura rappresenta una grande ricchezza. Ricordiamoci che dai diamanti non nasce niente ma dal letame nascono i fiori. In questo scenario si inseriscono gli impianti di compostaggio, che devono essere considerati come inizio della filiera agricola e non fine del trattamento dei rifiuti.
Anche l’efficienza energetica è tema attualissimo e, a pochi giorni dal referendum sul nucleare, deve diventare sempre più argomento di scelte e discussioni. Il fotovoltaico è una delle fonti rinnovabili considerata più strategica per il Paese*. Il costo del chiloWatt prodotto oggi dal fotovoltaico passerà dai 0,32€/kWh nel 2010 ai 0,20 €/kWh nel 2020.
Quanto costa tutto questo alle famiglie italiane?
Partendo dal meccanismo che fa gravare in parte significativa il costo degli incentivi al fotovoltaico nella componente A3 della bolletta elettrica, la stima ci dice che si passerà da 0,18 €/kWh nel 2010 a circa 0,75 c€/kWh nel 2020. Con riferimento ad una famiglia media italiana, queste cifre si traducono, nel 2020, in una spesa aggiuntiva per la bolletta elettrica pari a circa 1,7€./mese, cioè il 4,6% del costo della bolletta medesima.
Nell’arco temporale 2010-2020, i vantaggi economici connessi allo sviluppo del fotovoltaico dovrebbero tradursi in un risparmio pari a circa 2.200 milioni di euro. Verranno anche evitate le emissioni di C02, che porterebbero ad un ulteriore risparmio economico di oltre 620 milioni di euro. A livello Paese, si avranno complessivamente vantaggi economici per circa 5.600 milioni di euro. In termini occupazionali, inoltre, è stato stimato che si avranno oltre 24.000 nuovi occupati (unità lavorative annue), dei quali circa 20.000 per la realizzazione degli impianti.
Anche se gli italiani hanno chiaramente espresso la loro posizione sul nucleare, è utile riflettere sul fatto che quotidianamente ognuno di noi è esposto a delle radiazioni: da quelle impiegate in campo medico a quelle del sole o dei telefonini. Chiaramente un’attività a rischio zero non esiste, è quindi fondamentale porre l’attenzione sempre più sulla sicurezza dei luoghi di lavoro. Spesso siamo in presenza infortuni sul lavoro che potrebbero essere evitati. In alcuni settori, come ad esempio nei lavori a bordo di navi, il numero di incidenti è estremamente ridotto. Questo perché la legge prescrive che prima di iniziare le operazioni è necessario ed obbligatorio avere il "via libera" da parte del Consulente Chimico.
Last but no least, l’applicazione della chimica in campo medico, cosmetico e farmacologico. In questo settore rientra anche la questione del doping e i controlli effettuati sugli atleti che tentano spesso di giustificare le positività ai test. Il ruolo del chimico è quindi centrale per il controllo di queste discipline e per quelle emergenti nei settori dietetico nutrizionale.
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