CAMPO NOMADI "LA BARBUTA": IL CONSIGLIO DI STATO DA RAGIONE AL COMUNE DI CIAMPINO ED ORDINA AL MINISTERO DEGLI INTERNI DI PRODURRE TUTTI GLI ATTI AMMINISTRATIVI.
I Giudici hanno accolto in pieno le tesi del Comune di Ciampino, ribadendo ed anzi rafforzando la sentenza del Tar Lazio. In particolare, è stata riconosciuta - contrariamente a quanto affermato dal Ministero dell'Interno - la fondatezza delle ragioni che hanno indotto il Sindaco di Ciampino ad avanzare la richiesta di accesso agli atti (negati dal Ministero degli Interni) e dei profili di interesse per la cittadinanza che la sorreggevano; "ragioni riferite - come si legge nella sentenza - a situazioni non solo di disagio, ma anche di rischio della locale comunità, esposta a pericoli, ad esempio, del traffico aereo se ed in quanto reso disagevole o rischioso per l'eventuale verificarsi di incendi; eventi, questi, potenzialmente incidenti anche sulla locale viabilità; ed anche la lamentata possibilità di inquinamento della falda acquifera, data la vicinanza dei luoghi, appariva potenzialmente produttiva di pregiudizi per le zone territoriali contermini".
Ancora, il Consiglio di Stato ha ribadito le ragioni del Comune di Ciampino in merito al fatto che "il campo ha ospitato, fin dal suo insediamento, manufatti posticci che avrebbero potuto ostacolare la visuale degli aerei in avvicinamento alla pista aeroportuale, collocandosi nei pressi del sentiero di avvicinamento dei velivoli, con le conseguenti situazioni di pericolo; che il campo insisteva su di una falda acquifera, con la conseguente possibilità di inquinamento; che l'area, nel PTP del Lazio costituiva zona di interesse archeologico; che il campo sarebbe stato situato in zona incompatibile con un insediamento umano in quanto interno ad una zona di volo e che i frequenti incendi di grande portata verificati avrebbero più volte minato le condizioni di sicurezza di alcuni voli, nonché del traffico veicolare del Grande Raccordo Anulare".
"Ancora una volta - afferma il Sindaco di Ciampino, Walter Enrico Perandini - la Giustizia amministrativa ci rende a pieno le ragioni che, purtroppo, il Comune di Roma, la Prefettura e il Ministero degli Interni inspiegabilmente ci hanno finora sempre negato. Era impensabile che una comunità di 40.000 abitanti potesse essere esclusa dai processi che hanno visto deliberare l'esborso di 19 milioni di euro dei contribuenti per la costruzione di un maxi-ghetto proprio di fronte alla pista dell'aeroporto e sotto al Raccordo Anulare, in un'area dove ogni politica di sicurezza e di integrazione risulterebbe puramente demagogica".
"Mi auguro - conclude il Sindaco - che questa sentenza porti a vedere compiuto quanto da noi più volte richiesto: è necessario che il Comune di Roma faccia un passo indietro, riconoscendo che il campo "La Barbuta" è pericoloso per chi vi abita e per chi vi è confinante. E' altresì indispensabile che i lavori oggi in corso per il raddoppio del campo vengano immediatamente sospesi e che, senza sprecare altro denaro pubblico, venga definitivamente sgomberato il campo delocalizzando gli attuali 350 occupanti in un'area del Comune di Roma ove sia veramente possibile una politica di integrazione in sicurezza".
Comune di Ciampino, Assessorato alla Comunicazione
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CIAMPINO AVVOLTA DAL FUMO DI UN COPIOSO INCENDIO AL CAMPO NOMADI BARBUTA: CHIUSI RACCORDO ANULARE E AEROPORTO.
RispondiEliminaCiampino, 18 aprile 2011
Ancora una volta, nel territorio del Comune di Roma confinante con Ciampino, si è sviluppato un incendio presso il campo nomadi “La Barbuta”.
Una copiosa colonna di fumo, infatti, si è alzata in piena rotta di decollo dei voli del confinante aeroporto, ben visibile dal centro cittadino e intralciando l'intenso traffico lungo il tratto limitrofo del Grande Raccordo Anulare.
Tutto questo mentre sono in corso i lavori decisi dal Ministero degli Interni, dal Comune di Roma e dal Commissario straordinario, nonostante l'opposizione del Comune di Ciampino.
Ancora una volta sono stati messi a rischio i voli del confinante aeroporto, chiuso immediatamente; ancora una volta è stata messa a rischio la sicurezza del raccordo anulare, che è stato interrotto al traffico nel tratto confinante con il campo; il centro di Ciampino, infine, è stato avvolto per ore da una copiosa nube di fumo nera.
Siamo a ribadire, dunque, come sia assurdo avere un campo posto a meno di 30 metri dall'aeroporto, a meno di 200 metri dalla pista, a meno di 20 metri dal raccordo anulare, sopra una falda acquifera, a meno di 200 metri dalla ferrovia Roma-Ciampino.
Sebbene siano trascorsi oltre 30 giorni dalla sentenza del tar del Lazio che ha imposto al Ministro degli Interni di fornire la documentazione relativa ai lavori di raddoppio del campo - finora sempre negata - ancora nulla è stato consegnato al Sindaco di Ciampino.